sixthcontinent social network economico

Il flusso economico è paragonabile al ciclo dell’acqua, che una volta utilizzata, evapora, autorigenerandosi all’infinito.

 

Per far si che il sistema funzioni, c’è bisogno di attività produttive che rimettano nel ciclo produttivo una parte significativa dei profitti ottenuti. SixthContinent, quindi, andrà a favore le imprese virtuose, penalizzando quelle dedite alla speculazione. Il meccanismo di SixthContinent sembra dunque essere un urlo all’equità e un monito all’accumulo incondizionato.

 

Con questo social network è possibile accumulare una parte del reddito riemesso in circolazione. Vediamo in dettaglio come funziona.

 

Una parte del flusso economico generato attraverso la piattaforma, il 6% (o sottomultipli a seconda del settore merceologico), viene distribuito a tutti gli iscritti a SixthContinent, secondo la ripartizione riportata di seguito:

 

1% va ai Cittadini della stessa Nazione dell’utente che ha effettuato la transazione

1% alla persona che ha invitato il consumatore su SixthContinent

1% alla persona che ha convenzionato il negozio coinvolto nella transazione

1% viene diviso tra tutti gli amici e i followers del consumatore

1% torna indietro allo stesso consumatore

1% va a SixthContinent per mantenere attiva tutta la piattaforma

Questo è il fiore all’occhiello di SixthContinent, il reddito di cittadinanza. Grazie al genio di Fabrizio Politi, ogni giorno si accumula del credito, senza fare assolutamente nulla. Tranne la pura attività di social network che già facciamo con Facebook.

 

Accumulando questo credito si potranno compiere acquisti presso gli esercizi convenzionati, raddoppiando il proprio potere di acquisto. Infatti, il 50% del valore dell’acquisto sarà pagato utilizzando le forme tradizionali di pagamento, mentre la restante metà sarà scalata dal credito (se disponibile). Ogni mese abbiamo un reset, per cui il credito va utilizzato entro il 30 del mese, altrimenti si perde.